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QUARTO /{fy) un véscovo a quella sede, il quale insieme servisse a lui di vicario nel tempo elle dimorav a oltremare per la Crociata, a cui allor disponevasi. Quest uomo che ivi probabilmente menava vita monastica, o eremitica, e ch’era perciò squallido in volto, e incolto nel portamento, piacque per modo a’ messi, che il presero a lor compagno, e, ciò che è più, piacque ancora a’ Savonesi per modo, che non altro che lui vollero a lor pastore. I messi lieti di sì felice riuscimento del loro viaggio, condussero Gì •ossolano all’arcivescovo Anselmo, il quale ordinatolo vescovo di Savona, e dichiaratolo suo vicario, andossene colle sue truppe alla guerra sacra. Ciò avvenne, come dimostra dopo altri il sopraccitato conte. Giulini (l. c.), l’anno 1 100. Il nuovo onore a cui Grossolano videsi sollevato , non gli fè punto cambiare abito e portamento , e avvertito di prender vesti più convenenti al suo grado, allegava a scusarsene la sua povertà, e il disprezzo ch’ei facea del mondo. Presto però si scoperse l’uomo scaltro eli’ egli era; perciocchè l’anno 1102 giunta la nuova della morte dell’arcivescovo Anselmo, egli sì destramente sì adoperò, che ottenne di essere sollevato a quella sì illustre sede, e ottenutala si vide tosto cambiare i suoi logori panni in abiti splendidi e ricchi, e i poveri cibi in isquisite vivande. Era allora in Milano il famoso prete Liprando, che nelle fatali discordie insorte in quella chiesa negli anni addietro per la simonia e per l’incontinenza del clero avea combattuto contro gli scismatici con sì gran zelo, che dal lor furore gli erano state troncate le