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XXX. Grossolano arci’ «‘Scoto di Milano; sue ’ireude. 468 LIBRO XXX. A un cittadin milanese, qual fu S. Anselmo, congiungiamo un arcivescovo della stessa città, che per sapere non gli fu forse inferiore, ma in ciò che è santità de’ costumi non può venire con lui a confronto. Questi è il celebre Pier Grossolano ossia Crisolao. Il ch Muratori congettura (Ann. d’Ital, ad an. 1102) eli’ ei fosse di patria calabrese, e detto con greca voce Crisolao, e che poscia il popolo milanese, alle cui orecchie per avventura riusciva duro quel nome , chiamasselo Grossolano. Ma 1’eruditissimo conte. Giulini arreca varie e assai forti ragioni a provare (Mem..di Mil. t. 4, p- 4^4) eli’ ei veramente diceasi Grossolano, benchè poi per una cotal affettazione di grecheggiare esso si cambiasse in quello di Crisolao; e ch’egli probabilmente era natio di Lombardia. Sì varie e sì strane furono le vicende di questo arci vescovo , che non dispiacerà , io credo , ai lettori il vederle qui almen brevemente accennate. Dove ei nascesse, ove attendesse agli studj, in che si occupasse ne’ primi anni della sua vita , niuno ce n’ ha lasciala memoria. Landolfo il giovane, che è ¡1 solo tra gli antichi autori che ci parli di lui lungamente, il conduce per la prima volta sulla scena in un bosco [ II¡st. c. 3, vol. 5, Script. Rer. ital.) presso un cotal luogo detto Ferrara, che non è già la città di tal nome, ma un luogo tra Acqui e Savona, cioè o Ferrera , o Ferrania, come osserva il ch. Sassi (in not. ad Land. jun. l. c.). Perciocché narra Landolfo che ivi il trovarono alcuni messi spediti da Anselmo arcivescovo di Milano a Savona, perchè facessero nominare