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QUARTO 4^7 il sagro corpo incorrotto, e se ne vanta a ragione come di singolare tesoro. Alla prudenza nel maneggio de’ più difficili affari, alle eroiche virtù cristiane di cui fu adorno, congiunse egli ancora un non ordinario sapere, di cui di è pruovc in più opere che ancor ci rimangono. Tra esse, oltre alcune operette ascetiche, delle quali dubitano alcuni s’ei debba credersi autore (V. Ceillier, t. 20, p. 677), abbiamo due libri in difesa di Gregorio VII contro l’antipapa Guiberto, in cui tratta ancor le quistioni delle investiture e delle immunità ecclesiastiche tanto allor controverse, e vi aggiunge una Raccolta di varj passi tratti dalla sacra Scrittura, da’ Concilj e dalle Decretali sull’argomento medesimo. Ei fece inoltre un’ampia collezione di Canoni divisa in 13 libri, di cui poscia giovaronsi Graziano e gli altri raccoglitor de’ medesimi. Ne esiston più copie manoscritte nella biblioteca Vaticana e nella Barberina, e in altre, dalle quali si prova assai chiaramente contro alcuni che ne han dubitato, lui essere veramente l’autore di tal raccolta; di che veggasi il suddetto P. Rota che ne tratta assai lungamente (Vita S. Ans. c. 3 2), e singolarmente l’appendice al primo tomo della Storia dei Professori dell’Università di Bologna (p. 191). Nella stessa Vita ancora potrà vedersi ciò che appartiene a qualche altra opera o smarrita , o non ancor pubblicata di S. Anselmo, fra le quali un breve opuscolo è stato dato alla luce dal P. Rota tratto da questa insigne biblioteca Estense.