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4G6 LIBRO di patria Alessandro II, zio paterno di Anselmo, ci mostra che milanese era ancora il nipote, e uscito come Alessandro della nobil famiglia di Baggio. Poichè ebbe coltivati gli studj della gramatica e della dialettica, come attesta f antico scrittore della sua Vita, ch’era stato penitenziero del Santo in Lucca (Mabillon Acta SS. S. Bened. t 9), arrolato nel clero, fu fatto canonico ordinario della chiesa di Milano (V. G ìulini Meni. L 3,4), e poscia da Alessandro II, l’anno 1073, dichiarato vescovo di Lucca, Io non debbo qui entrare, poichè l’idea di questa mia opera non mel permette, a raccontar le vicende a cui egli fu esposto, l’investitura del suo vescovado ch’ei ricevette dall’imperador Arrigo, per cui poscia tocco da pentimento ritirossi per qualche tempo nel monastero di Polirone; le persecuzioni ch’egli sostenne dal suo. clero insofferente della ecclesiastica disciplina a cui volea soggettarlo; l’assistenza da lui usata alla celebre contessa Matilde, a cui da Gregorio VII era stato assegnato per consigliero; le legazioni da lui sostenute per comando dello stesso pontefice; e i travagli, le sollecitudini e le fatiche con cui si sforzò in quei sì torbidi tempi di riconciliare insieme il sacerdozio e l’impero. Gli scrittori della storia ecclesiastica ne han già trattato ampiamente, e ad essi si può aggiugnere la Vita di questo santo vescovo assai diligentemente scritta dal P. Andrea Rota della Compagnia di Gesù, e stampata in Verona l’anno 1733. Egli morì a’ 18 di marzo l’anno 1086 in Mantova, la qual città ancor ne conserva con somma venerazione e con magnifica pompa