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442 I.IBRO assai inclinato, che il maestro Bandino fosse scrittor più antico di Pietro; e che questi da lui avesse tratta 1 idea e la materia della sua opera. La loro opinione è stata abbracciata da altri ancora, e specialmente da Jacopo Tommasi (De Plagio liter. § 49^j ec-)- Ma a dir vero, ella non ha alcun fondamento. Di Bandino non ci hanno gli antichi scrittori lasciata notizia alcuna5 il che non sarebbe certo avvenuto, s’egli fosse stato il primo a ridurre la scolastica teologia a un regolato sistema. Aggiungasi che Pier Lombardo ebbe nimici assai, i quali cercarono di oscurarne la fama, come ora vedremo: ma niuno gli oppose mai di essersi fatto bello delle fatiche altrui. Lo stesso Giovanni di Cornovaglia, uno de’" più caldi impugnatori di Pier Lombardo, accusollo soltanto, ch’egli non poco si fosse ajutato co’ libri delle Sentenze di Pietro Abailardo. E non è maraviglia che avendo Abailardo ancora raccolti i detti de’ Padri su’ principali dogmi della religione, Pier Lombardo di questa raccolta usasse nel compilacela sua; ma di Bandino nè Giovanni nè altri fra gli accusatori di lui non fecer mai motto. Per ultimo un codice ms. trovato dal P. Bernardo Pez benedettino nella badia di Oberaltaich decide interamente la lite a favore di Pier Lombardo, col mostrarci che non fu già questi che dell’opera di Bandino si giovasse a formare la sua, ma sì Bandino, chiunque egli fosse, e a qualunque tempo vivesse: che dell’opera di Pier Lombardo formò un compendio; perciocchè il codice ha questo titolo: Abbreviatio magistriliandini de libro Sacramentorum Petri parisiensis