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430 LIBRO applauso di tutti contro l’error de’ Greci intorno alla processione dello Spirito Santo. Ma le sue opere singolarmente sono e saranno sempre un chiarissimo testimonio della profonda dottrina di S. Anselmo. Io non entrerò a parlare di ciascheduna di esse, per non ripetere inutilmente ciò che tanti altri ne hanno già detto; fra’ quali più esattamente di tutti ne han ragionato il P. Gerberon nella bella edizione che ci ha data dell’Opere di questo santo dottore, i Maurini autori della Storia letteraria di Francia (¿9, p. 398), il P. Ceillier (Hist. des Aut. eccl. t. 21, p. 267), e il ch. Mazzucchelli (Scritt ital. t. 1, par. 2). Qui basti solo il riflettere che oltre le Omelie, le Lettere, e molte opere ascetiche, ne’ suoi trattati teologici, e singolarmente nel Monologio e nel Proslogio noi veggiamo esaminate e svolte felicemente le più astruse quistioni sull’esistenza, sulla natura, sugli attributi di Dio; e ciò non tanto col ricorrere all’autorità della sacra Scrittura e de’ Padri, quanto cogli argomenti tratti dalla ragione, da lui maneggiati con sottigliezza e con evidenza non ordinaria; il che lo ha fatto considerare come il padre della scolastica teologia, la qual però non fu da lui inviluppata in quelle barbare voci che furon poscia introdotte nei secoli susseguenti. Lo stesso metodo egli tenne negli altri trattati della verità, del libero arbitrio, della concordia della prescienza, della predestinazione, e della grazia colla libertà, della volontà di Dio, e in altri somiglianti argomenti. Nè minor dottrina diede egli a vedere in quelle materie che richiedevano argomenti