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QUARTO \ 1 y «.ino abbia con qualche principe, quando mai si è recato a provare che egli gli sia suddito? Il titolo poi di padrone è ben connesso con quello di servidore, ma non con quello di suddito nazionale; e io credo certo che i Maurini si riderebbon di uno il qual per provare che il Cardinal Mazzarini, a cagion d’esempio, era francese , si valesse delle lettere in cui egli chiama Luigi XIV suo padrone. Oltre che la lettera che essi accennano, di Fulberto a Roberto re di Francia in cui dà a Guglielmo il nome di suo padrone, non solo non si può neppure accertare ch’essa sia di Fulberto, poichè nel titolo così si legge: Domine suo Regi Fulbert. Andegavorum Comes salutem et fidele obsequium; il quale titolo di conte d’Angiò non convien certo a Fulberto; ma anzi sembra evidente ch’essa fu scritta da Folco conte d’Angiò per ordine del duca Guglielmo, e che quindi per errore facile ad avvenire nel titolo di essa in vece di Fulco si è poscia scritto Fulbert Veggasi in fatti la Storia di Francia del P. Daniel (t.3, p. 319, ed. 1755), che parla di questa lettera, e dell’occasione a cui essa fu scritta. Essa dunque non ci può dare nè congettura nè pruova alcuna dell’opinion de’ Maurini. Essi finalmente aggiungono che se Fulberto avesse nominato il vescovo a cui scrive la xii sua lettera, forse avrebbe tolta su questo punto ogni dubbiezza; poichè è certo eli’ egli era nato ed avea avuta la prima educazione nella diocesi, o fors’anche nella città vescovile di quel prelato. Ma non sembra, conchiudon essi, men certo che questa lettera non è scritta nè a un papa, nè a un