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4‘O LIBRO Le quali sette arti erano quelle stesse che co’ barbari nomi di trivio e di quadrivio allora si appellavano, perciocchè il trivio comprendeva la gramatica, la rettorica e la dialettica , e il quadrivio l’aritmetica, la geometria, la musica e l’astronomia (V. Murat.Antiq.Ital. t..3, p. 911). Io credo bene che in tali scienze non fossero nè i professori nè gli scolari tropj o profondamente istruiti; ma quella che ora appena si chiamerebbe leggiera tintura , dovea allora sembrare, e per riguardo a quegli infelicissimi tempi potevasi ancor chiamare , vastissima erudizione. XII. Se vogliam credere a Alberto di Ripalta dottor piacentino, il quale l’anno 1471 difese i diritti dell’università della sua patria contro quella di Pavia , come a suo luogo vedremo, iiu dail’ xi secolo era in quella città uno studio generale di tutte le scienze. Egli parlando del privilegio perciò accordato a Piacenza da Innocenzo IV l’anno 1248, di cui favelleremo nel tomo seguente, afferma che dugento e più anni innanzi a tal privilegio era cotale studio in Piacenza: Verum et per ducentos annos et ultra ante ipsum privilegium in alma civitate Placentiae vigebat viguitque studium literarum (Ann. Placent. vol. 20 Script. Rer. ital p. 933), e a provarlo aggiugne che il celebre glossatore Ruggiero da Benevento ivi teneva scuola; e il conferma coll’autorità di un altro antico giureconsulto , cioè di Odofredo che visse nel XIII secolo. Ma in primo luogo Ruggiero visse nel xn, non nell’ xt secolo, come a suo luogo vedremo. In secondo luogo, ancorchè sia vero che questo giureconsulto tenesse scuola in Piacenza