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4o8 - tuno ancor pubbliche ve ne avesse in Milano, i cui professori avessero dalla città medesima un determinato stipendio (De studiis mediol. c. 7). A provarlo egli adduce un passo di Landolfo il gio.vane, detto ancor di S Paolo, storico milanese esso pure, e del XII secolo, il qual fa menzione di un Arnaldo maestro in Milano: Cam presbi tero Arnaldo magistro scholarum mediolanensis; o, come legge il Puricelli, scholarum mediolanensium; e reca in. oltre l’antica Vita di S. Arialdo, da cui si raccoglie che anche nella diocesi di Milano vi avea di tali maestri. Ma a dir \ ero, benché non vi sia argomento a negare che altre pubbliche scuole vi fossero oltre le ecclesiastiche, non parmi però che i due sopraccitati passi bastino a provarlo; perciocchè e le scuole della diocesi potevano essere quelle appunto delle chiese rurali, i cui parrochi, come più volte abbiamo osservato , dovean tenere scuola; e il prete Arnaldo poteva essere un de’ maestri della metropolitana, il che si rende ancora più verisimile dallo stesso carattere di sacerdote eli’ egli avea. Nè mi sembra che quelle parole scholarum mediolanensium abbiano quella forza che pensa questo dotto scrittore , per inferirne che non delle ecclesiastiche ivi si parli, ma di altre pubbliche scuole; molto più che negli scrittori di questi tempi non conviene supporre una sì precisa esattezza , che da una loro parola dubbiosa e d’incerta significazione debbasi raccogliere un fatto che altronde non si può provare abbastanza. Lo stesso dicasi di Guido , di Azzone e di Giovanni, che in alcune carte milanesi