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TERZO 381 furon codici da lui donati alla cattedral di Verona? Il secondo senso parmi il più veri simile; ma in uno stile sì barbaro come può accertarsi il vero? Più oscuro ancora è ciò che segue: Horologium nocturnum nullus ante viderat; En invenit argumentum, et primus fundaverat. Come mai dicesi che prima di questi tempi non si fosse veduto orologio notturno, mentre ne abbiam trovata menzione nell’epoca precedente (V. l. 2, c. 4, n. 2)? Forse era questo orologio di altro genere nuovamente trovato da questo arcidiacono? Ma quale era esso? Che è poi V argomento da Pacifico inventato, o anzi fondato? È egli un nuovotnetodo metodo d’argomentare? è egli un ordigno meccanico? Ecco quanti enimmi racchiusi in poche parole. Nè qui finiscono essi. Glossam veteris et novi Testamenti posuit. Il march. Maffei crede (Ver. illustr. par . 2, l. 1) che qui si affermi che fu composta da Pacifico una chiosa della sacra Scrittura, nel qual caso egli mostra che sarehhe questa la più antica fra tutte. Il Muratori al contrario pensa che questo ancor fosse un codice donato da Pacifico al suo Capitolo. Ma quella espressione posuit glossam è così barbara ed oscura, ch’io non so a qual sentimento appigliarmi. Finalmente di lui si dice: Horologioque carmen sphaerae Coeli optimum, Plura alia graphiaque prudens inveniet Parole esse ancora di una impenetrabile oscurità. Il march. Maffei le intende di uno stromento per le sfere celesti. Ma come mai dare