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380 LIBRO primieramente che Pacifico morì l1 anno 846 in età di 68 anni, e che per lo spazio di 43 anni avea sostenuta la dignità di arcidiacono. Aggiugnesi ancora ch’egli era uomo di sì raro sapere, e di sì leggiadro aspetto, che né alcuno a lui uguale era stato a que’ tempi, nè speravasi che fosse giammai, e che sette chiese di Verona, che ivi si nominano, egli avea o rinnovate, o fabbricate di nuovo. Quindi venendo a parlare distintamente de’ frutti del suo sapere, si dice: Quicquid auro, vel argento, et metallis caeteris, Quicquid lignis ex diversis, et marmore candido, Nullus unquam sic peritus in. tantis operibus. Colle quali parole se ci si voglia dire eli’ ei fosse saggio estimatore de’ lavori dell’arte, ovvero che ne’ lavori medesimi ei si esercitasse con singolare perizia, chi può indovinarlo ì Si aggiugne innoltre: Bis centenos terque senos codicesque fecerat. Ma questi 218 codici furono esse opere da Pacifico composte 1 furon codici da lui copiati? sull’epitafio dell’arcidiacono Pacifico, in cui si è accinto a spiegarne ogni parte, e a mostrare ch’esso non è si oscuro, come a me e ad altri è sembrato (Raccolta Ferrar. d’Opusc. t. 10,p. 1 ,ec.; t. 14iP- io5,ec.). Io desidero ch’esso sembri ora spiegato per modo che non rimanga più luogo a quistione; e lascio che ognun vegga nell’opuscolo stesso com’egli dichiara ogni cosa. Ciò che a me pare ch’egli abbia stabilito felicemente, si è che la morte dell’arcidiacono non dee fissarsi aifi anno 84<i , come finora si è fatto, ma all’anno 844-