Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/427

XVIII. Altri stori ci acccnuati XIX. Notizie de’ primi anni «ledo storilo Linlpraiido. 366 LIBRO dallo stesso loto raccoglier le gemme. L’altro, cioè l’Anonimo beneventano, sembra più saggio e più accertato scrittore; ma un sol frammento ne abbiamo che comprende la Storia dall’anno 996 fino al 998, ed esso pure è stato dato alla luce, dopo il Pellegrino e il Muratori, dal canonico Pratillo (ib. t 3). XVIII. Io potrei qui annoverare alcuni altri autori di somiglianti cronichette pubblicate dagli eruditi raccoglitori degli scrittori de’ bassi secoli. Noi dobbiamo esser loro tenuti per averci serbati cotai monumenti che, benchè barbari e rozzi, pur ci sono sovente di non piccol vantaggio. Ma io credo ancora che i lettori di questa mia Storia mi saranno nulla meno tenuti, se io lascerò di più oltre annoiarli coll’annoverare scrittori de’ quali appena possiam produrre il semplice nome, e che debbono aversi in conto di utili benchè freddi compilatori, anzi che di scrittori eleganti ed esatti, di cui ne’ fasti della letteratura si debba serbar memoria. Farò dunque fine alla serie degli storici del x secolo col parlare un po’ più stesamente del vescovo Liutprando, il quale è il solo scrittore di questi tempi che sia meritevole di più distinta menzione. XIX. Che Liutprando fosse spagnuolo di patria , si è scritto da alcuni , ma non si è in alcun modo provato; talchè il medesimo Niccolò Antonio confessa che non v’ ha alcun fondamento a crederlo (Bibl. hisp. vet. l. 6, c. 16), e che assai più probabilmente si può affermare ch’ei fu italiano e pavese di patria. Di che veggasi ancora il ch. Muratori (praef. ad HisL