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TERZO 365 intorno alle quali io non credo giovevole il trattenermi; e potrassi ancora vedere ciò eh1 essi osservano intorno ad altre opere che dallo stesso Erchemperto si dicon composte. XVII. Vuolsi qui ancora far brevemente menzione di due anonimi storici, i quali hanno continuata la Storia di Paolo Diacono e di Erchemperto, scrivendo delle imprese de’ Longobardi , cioè di quelli che aveano le lor signorie nell’estrema parte d’Italia. Essi da’ nomi delle lor patrie si dicono salernitano il primo, beneventano il secondo. Il primo che da alcuni chiamasi, ma senza fondamento abbastanza sicuro, Arderico, conduce la sua Storia fino all’anno 980. Il Pellegrino ne scelse alcuni più utili e più necessari frammenti, e gl’inserì nella sua Storia de’ Longobardi. Questi furon di nuovo pubblicati dal Muratori (Script. rer. ital. t. 2, pars 1) ,* il quale poscia per far cosa grata agli amatori della storia, diè alla luce ancora il rimanente di questa Cronaca, che dal Pellegrino erasi ommessa (ib. pars 2). Ma riuscendo grave a’ lettori il ricercare in due diversi volumi le diverse parti della Storia medesima, il canonico Pratillo ci ha data una nuova edizione di tutta insieme la Cronaca dell’Anonimo salernitano (Hist. Princ. langob. t. 2). Egli è questi uno scrittore che oltre la rozzezza dello stile, che gli è comune cogli altri autori di questa età, si piace ancora di venderci le più leggiadre fole del mondo , le quali ad ogni passo s’incontrano nella sua Cronaca. E nondimeno non lascia di aver essa ancora il suo pregio presso coloro che sanno