Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/411

IV. An/.i |irolt;t* liilmtulfi fino ilalP attuo 781. 35o LIBRO d’istruire nella lingua greca i chierici del seguito di Rotrude; e tutto ciò prima che si sciogliesse il trattato di nozze, il che certamente avvenne o aitine di quell’anno medesimo, o al cominciar del seguente? Gei to a me sembra che dalle allegate parole di Pietro raccolgasi chiaramente che Paolo Diacono era in Francia qualche anno innanzi al rompimento del detto trattalo. IX. Io vo ancora più oltre, e mi lusingo di avere una non ispregevole congettura a provare che Paolo venne in Francia l’anno 781, e io la traggo da un altro de’ poetici componimenti di Paolo pubblicati dall"ab. le Beuf (l. cit. p. 4‘4dEsso è una elegia al re Carlo, in cui supplichevolmente gli spone che un suo fratello già da sette anni trovasi prigion di guerra in Francia , e spiega il dolore ch’egli stesso pcrciò^ne soffre: Sum miser, ut mereor, quantumque ullus in orbe est, Semper inest luctus , tristis et hora mihi. Septimus annus adest, ex quo tua causa dolores Multiplices generat, et mea corde quatit. Captivus vestris ex tunc germanus in oris Est meus, afflicto pectore, nudus , egens. Prosiegue quindi a.‘.arrare che l’infelice moglie del prigioniero rimastasi in patria è costretta ad andare accattando il pane per Dio, che ha quattro teneri figli e appena trova di che vestirli , che una sua propria sorella consecrata a Dio pel continuo piangere ha omai perduta la vista, che tutto il lor domestico avere è stato loro rapito. Poscia continua con questi versi: Nobilitas periit!. miseris accessit egestas: Debuimus, fateor, asperiora pati; Sed miserere. potens rector , miserere, precamur, Et tandem finem his, pie, pone inalò.