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TERZO Ì2H jl suo successore Ingone. Della saggia condotta da lui tenuta ne’ torbidi che ai suoi dì sconvolser l’Italia, de’ contrassegni di stima che egli ebbe da’ due re Ugone e Lottario, e di altre cose a lui attinenti si può vedere la prefazione premessa alle sue Opere. Ciò che noi dobbiamo osservare, si è ch’ei fu uno dei più dotti uomini del suo tempo, come le stesse sue Opere ci fan conoscere. Il P. d’Achery aveane già pubblicate alcune, cioè il Capitolare diviso in cento capi (Spie il. t. I, ed. Paris, 1723), e scritto, ossia raccolto da molti Concilj e da diversi Decreti, a regolamento della sua diocesi, in cui già abbiamo osservato che singolarmente ingiunse che vi avesse pubbliche scuole ad istruzione de’ giovani; inoltre un libro diviso in tre parti delle Pressure ecclesiastiche, ossia delle vessazioni e delle gravezze che soffriva allora la Chiesa, e finalmente undici lettere. Queste opere stesse poi, ma confrontate co’ codici della cattedral di Vercelli, e diligentemente corrette, sono state di nuovo date alla luce dal sopraddetto monsig. del Signore insieme con un’altra opera di Attone assai più ancora pregevole, cioè il Comento su tutte le Lettere di S. Paolo, e due Sermoni, uno sull’Ascensione di Cristo, l’altro in lode del celebre S. Eusebio vescovo di Vercelli. Di qualche altra opera di Attone che, chesi è smarrita, veggasi, oltre la prefazione più volte accennata , f opera del conte. Mazzucchelli (l. cit.). XXVI. L’altro vescovo a questi tempi famoso fu, come si è detto, Raterio di Verona. Ei nacque nella diocesi di Liegi verso l’anno 896. e XXVI. Vii* r Timide di Ri* Ieri i>s fjrovn di Verone.