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TERZO 3l9 Anastasio Bibliotecario, in cui il prega a correggere e ripulire ciò che trovasse di rozzo ne’ suoi scritti che gli mandava, cioè nella Raccolta de’ monumenti appartenenti all’eresia de’ Monoteliti da lui tradotti dal greco, e pubblicati poscia dal P. Sirmondo (vol. 3 Op.); da questa lettera, dico, noi raccogliamo che Giovanni avea intenzione di scrivere una Storia ecclesiastica; ma non sappiamo s’ei conducesse il suo disegno ad effetto. Di qualche altra opera di Giovanni, che o rimane ancor manoscritta, o con minor certezza se gli attribuisce, veggasi fra gli altri il P. Ceillier (Hist. des Aut. eccl. t. 19, p. 4a4)> XX. Un altro Giovanni diacono troviamo a questi tempi medesimi, non però della chiesa romana, ma di quella di S. Gennaro in Napoli, autor delle Vite de’ Vescovi di questa città dal lor cominciamento fin verso la fine del ix secolo in cui egli scriveva. Esse sono state prima d’ogni altro date alla luce dal ch. Muratori (Script. rer. ital. t. 1, pars 2, p. 287), il quale colla consueta sua diligenza ed erudizione ha esaminato ciò che appartiene a questo autore, e ad alcune altre opere di somigliante argomento da lui composte, e già pubblicate da altri (a). (a) Di questo Giovanni diacono napoletano veggansi più esatte notizie nelle Memorie degli Scrittori napoletani del Soria e in più altri autori da lui citati (t. 1, p. 299)). Egli osserva fra le altre cose, che non si può dir che Giovanni fiorisse verso la fine del ix secolo, perciocchè egli era nato probabilmente l’anno 870. Avrei sperato di trovare presso il medesimo autore qualche notizia anche del suddiacono Pietro nominato qui poco appresso. Ma ei non ne fa menzione. XX. E di Giovanni diacono e di Pietro suddiacono della chiesa di Napoli,