Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/379

XIX. Opere «ii GiuvanIli (limono dellarh esa roma.ua. 3 18 L1BJIO Martiri che nella chiesa romana diligentemente si conservavano, e da altre memorie che negli archivj delle chiese di Roma eran riposte; il che non solo non iscema di nulla l’autorità e il pregio di queste Vite, ma il rende assai maggiore; poichè più sicuramente possiamo affidarci a cotali antiche memorie scritte per lo più da autori contemporanei, che non al semplice racconto di uno scrittore vissuto più secoli dopo il tempo di cui ragiona. Solo alcune Vite de’ Papì che vissero a’ suoi tempi, si crede che sieno di Anastasio, benchè nel determinarle non sien tra loro concordi i suddetti autori; ed è assai malagevole il diffinire qual sia il parer più probabile, poichè troppo siam privi de’ monumenti che a provare l’uno a preferenza dell’altro sarebbono necessarj. Basti dunque l’aver accennato di tal quistione quanto è sufficiente a intenderne l’argomento e lo stato; e lasciamo che chi brama di saperne più addentro, consulti i sopraccennati scrittori. In qual anno seguisse la morte di Anastasio, è ugualmente incerto; nè si può addurre ragione che la provi avvenuta in un anno anzi che in un altro; e solo si può affermare ch’egli morì verso la fine del ix secolo. XIX. Vivea presso allo stesso tempo Giovanni diacono nella chiesa romana, di cui abbiamo una Vita di S. Gregorio il grande da lui diligentemente raccolta, come egli stesso protestasi, dalle più sicure memorie che negli archivj di Roma si conservavano. Egli la dedicò con una breve elegia al pontefice Giovanni VIII. Da una lettera a lui scritta da