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TERZO 3I3 avea da molti volumi diligentemente raccolti infiniti generi di rimedj. XV. Io non credo che nel numero di coloro che per dottrina si renderono sopra gli altri famosi, debba aver luogo Agnello, detto ancora Andrea, prete di Ravenna e autore del Libro Pontificale, ossia delle Vite de’ Vescovi di quella sì celebre chiesa. Ei non si mostra certo nè uom molto dotto, nè molto elegante scrittore, come confessano que’ due medesimi che più d’ogni altro dovean esser solleciti di rilevarne il valore, cioè il P. abate Bacchini e il Muratori , nelle prefazioni premesse alla Storia di questo autore , che dal primo fu data per la prima volta alla luce, e dal secondo inserita nella sua gran Raccolta degli Scrittori delle cose d’Italia (t. 2, pars 1). Nondimeno, come essi riflettono, anche di questa sua rozza fatica noi gli dobbiamo esser tenuti, poichè molte cose appartenenti alla sacra e alla profana storia e a’ costumi di questi tempi egli ci ha conservate , di cui altrimenti saremmo rimasti privi. Egli era nato, come dimostrano i due allegati scrittori, al principio del ix secolo, e fu abate, ossia custode o rettore di due monasteri, cioè di quello di Santa Maria ad Blachernas e di quello di S. Bartolommeo, del qual secondo però fu egli privato dall’arcivescovo Giorgio. S’egli fosse o scismatico per la discordia che si lungamente divise la chiesa ravennate dalla romana, come crede il P. Bacchini, o solamente di animo mal prevenuto contro i romani pontefici, come sostiene l’Amadesi in una dissertazione accennata dal P. abate Ginanni (Scriti.