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TERZO OO7 -reggasi fra gli altri il P. Ceillier (Hist. des Aut. eccl). XI. Per "ultimo tra’ personaggi che per la scienza delle cose ecclesiastiche furono avuti in gran conto da Carlo Magno, debbonsi annoverare due arcivescovi di Milano, Pietro che tenne quella sede dall’anno 784 fino all’anno 801, e Odelberto o Odelperto che tennela dall’anno 803 fino all’anno 813 (V. GiuL Mem. di Mil. t. 1, p. 74, ec., 98, ec.); e innoltre Massenzio patriarca d’Aquileia. Dell’arcivescovo Pietro molte cose si narrano dall’Argelati (Bibl. Scipt, mediol, t. 1, p. 1 oo5). Ma sarebbe a bramare che questo scrittore avesse nel comporre la Biblioteca degli Scrittori milanesi usato di miglior critica e di più saggio discernimento; e non avesse senza distinzione alcuna unite insieme le cose certe a quelle che son troppo dubbiose, o anche manifestamente false. Così egli afferma che Pietro fu della famiglia degli Oldradi; e non v’ha chi non sappia che l’uso de’ cognomi fu a questa età posteriore di molto. Egli dice, appoggiato all’Ughelli, che Pietro prima di essere arcivescovo fu segretario del pontefice Adriano I; ma converrebbe averne un testimonio più antico e più autorevole deU’Ugbelli. Cli’ei fosse da Adriano mandato in Francia a Carlo Magno per sollecitarlo alla guerra contro de’ Longobardi , è stato scritto ancora dal ch. Sassi (Series Archiep. mediol t. 2, p. 264). Ma il diligentissimo conte. Giulini osserva assai giustamente (l. cit. p. 2) che gli antichi scrittori ci narran bensì che l’inviato di Adriano appellavasi Pietro, ma ch’ei fosse quel desso