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TF.nZO -Jljr ebbe dal romano pontefice l’onor del pallio e il titolo d’arcivescovo, come raccogliesi da alcuni diplomi allegati dagli autori della Gallia Cristiana (vol.8,p. 421) (28). VIII. Ma questi onori furon di troppo breve durata. Bernardo re d’Italia sollevatosi f anno <817 contro l’imperador Lodovico suo zio, e quindi per pentimento della sconsigliata sua risoluzione gittatosi nelle mani dello stesso Lodovico insieme co’ principali autori di essa, Teodolfo fu avvolto egli pure in questa procella. Il sopraccitato scrittore della Vita di Lodovico ci parla di ciò in maniera che non si può accertare se Teodolfo fosse egli ancora, o non. fosse reo di tal ribellione: Erant hujus sceleris conscii quamplures clerici seu laici: in ter quos aliquos episcopos hujus tempestatis procella involvit, A usci munì scilicet Mediolanensem, Wulfoldum Cremonensem, sed et Theodulphum Aurelianensem. Ma altri scrittori troppo chiaramente ne fanno reo lo stesso Teodolfo. Fra gli altri Eginardo scrittor certamente di grandissima autorità così ne dice: Erant praeterea alii multa praeclari et nobiles viri qui in eodem (a) Il P. ab. Zaccaria ha prima di ogni altro osservalo che una let tera da A leuino scritta a Teodolfo 1’anno 802 ci mostra che fin da quell’anno avea questi ricevuto l’onor del pallio c il titolo ili arcivescovo (Ale. Op. t. 1 , pars 1 , p. 258); e ancorché volesse combattersi l’epoca di quella lettera, è cerio che Alenino, da cui essa fu scritta, finì di vivere l’anno 8o4, e che perciò a quest’auno al più tardi potrebbe essa differirsi.