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TERZO 275 fra tai sovrani che essendo insieme imperadori e re di Germania non poteano avere in Italia stabil dimora, non permise a queste provincie il godere di que’ vantaggi che da sì egregi principi si poteano aspettare. A ciò si aggiunsero altre sciagure che renderon vieppiù infelice l’Italia. Nel x secolo si vide la sede romana occupata spesso da tai pontefici che cogli enormi lor vizj se ne mostrarono indegni. L’estrema parte d’Italia fu il teatro di continue guerre tra i principi longobardi che vi dominavano, e i Greci e i Saracini che cercavano di conquistarla. Questi secondi avean in certo modo chiusa e circondata l’Italia per esser liberi a scorrerla e depredarla, quando loro piacesse. Perciocchè da una parte que’ che dalla Sicilia si eran gittati nella Calabria e nelle vicine provincie , si avanzarono fino a Roma, e vi spogliarono la basilica vaticana (Murat. Ann. d’Ital. ad an. 846). Dall’altra parte i Saracini ossia Mori di Spagna si spinser fino ad occupar Frassineto, luogo ne’ confini tra la Provenza e l’Italia, donde con funestissime scorrerie presero ad infestare la Liguria, il Piemonte, il Monferrato e ancor la Toscana (id. ad an. 906, ec.). L’antica città di Luni in Toscana fu da essi distrutta (id. ad an. 849)• Genova fu da lor saccheggiata, messi a fil di spada i cittadini, e condotte schiave le donne insiem co’ fanciulli (id. ad an. 935)} e così pure più altre città ne ebber danni e rovine. Al medesimo tempo, come se l’Italia non fosse ancor travagliata abbastanza, gli Ungheri, come si è detto, sceser più volte ad invaderla e a devastarla, e giunsero