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268 LIBRO nella celebrazione de’ divini Ufficj. In! Roma però dovean essere in qualche migliore stato le scuole destinate all1 islruzion di coloro che doveansi arrolare nel clero. l eggiamo in fatti che Anastasio Bibliotecario fa spesso menzione delle scuole della basilica lateranense, e che in esse egli dice che furono ammaestrati nelle scienze sacre molti di que’ romani pontefici di questa età, del quali egli scrive la Vita (in Vit Leon. III. Pasch. I, Steph. IV)) e di Leone IV racconta che fu istruito nelle lettere nel monastero di S. Martino, ch’era fuor delle mura presso la basilica di S. Pietro. Ed è ancor verisimile che secondo il costume di questi tempi in altri monasteri ancora fossero cotali scuole. XXIV. Dopo Lottano non trovi arri più monumento alcuno in quest’epoca che ci mostri gl’imperadori, o i re d’Italia, che gli succederono, solleciti del rifiorimento degli studj e delle belle arti. Lottario rimasto solo imperadore e re d’Italia insieme l’anno 840 in cui morì Lodovico il Pio, l’anno 844 diede il regno d’Italia a Lodovico II suo primogenito, il quale l’an 850 ebbe ancora la corona imperiale. L’anno 855 morì Lottario, e l’anno 875 Lodovico II. Carlo Calvo altro figliuolo di Lodovico il Pio gli succedette nell’impero e nel regno d’Italia; ma due soli anni vi si mantenne, morto l’anno 877, mentre Carlomanno di lui nipote rivoltoglisi contro gli toglieva l’Italia. Questi ancora però assai poco tempo godette del conquistato suo regno, morto l’anno 880. Carlo soprannominato il Grosso di lui fratello, coronato prima re d’Italia e poscia