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TERZO 265 di formarne qualche probabile congettura. Se debbo dire ciò ch’io ne sento, a me pare che due Dungali si debbano ammettere vissuti al tempo medesimo. Il Dungalo ch’era in Pavia. e passò poscia al monastero di Bobbio, era certamente scozzese, come è evidente dalle già recate parole: Dungalus Scotorum praecipuus; e questi è probabilmente quel Dungalo medesimo che venuto prima in Francia vi scrisse il libro contro Claudio vescovo di Torino, come abbiam dimostrato, poscia passò in Italia, e tenne per qualche tempo scuola in Pavia: e fìnalnu nte ritirossi al monastero di Bobbio, come ricavasi non solo dalle parole sopraccitate, ma più chiaramente ancora da alcuni versi che veggonsi in un antichissimo codice che prima era del detto monastero di Bobbio, ed ora conservasi nella celebre Biblioteca Ambrosiana in Milano. In essi Dungalo facendo dono a S. Colombano (che allor chiamavasi anche Colomba) di quel suo codice, così dice: Sancte Columba , tibi Scotto tuus incola Dungal Tradidit hunc librum, quo fratrum corda beentur. Murat. Antiq. Ital. t. 3, p. 826. E che questi appunto fosse l’oppugnatore di Claudio, rendesi ancora più verisimile dal vedere che tra’ libri da lui donati a quel monastero avvi quello ancor di Dungalo contro di Claudio: Liber Dungali contra perversas Claudii sententias. L’altro Dungalo è il Monaco rinchiuso presso S. Dionigi, autore della Lettera sull’Ecclissi a Carlo Magno. A lui appartiene probabilmente l’elogio pubblicato dal P. Martcne