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LlbiiO insistant, sicut praesens exposcit necessitas. Propter opporti mi tafani tamcn omnium apra loca distincte ad hoc exercitium providimus, ut dif~ ficidtas locorurn longc positorum, ac paupertas nulli fieret excusatio. Questa è l’introduzione, per così dire, all’Editto che poscia segue, annoverando le città destinate alle pubbliche scuole. Ma prima d’innoltrarci, vuolsi far riflessione sull’anno in cui questa legge fu pubblicata, e su queste prime parole che ne abbiam qui recate. Il Muratori nel darla alla luce ha creduto ch’essa appartenesse allo stesso anno 823 a cui certamente appartengono le altre leggi che ad essa precedono (in Not ad l. cite lo stesso ha affermato nelle sue Antichità Italiane (t. 3, p. 815). Ma negli Annali d’Italia dice essere incerto l’anno di questa legge (ad an. 829). E veramente così ne pare a me ancora; perciocchè egli è ben certo che l’anno 823 promulgò Lottario le prime leggi che si veggon nel codice modenese, ma quelle che vengon dopo, non vi è pruova che ci dimostri che siano dello stesso anno, o non piuttosto di alcun degli anni seguenti. Checchessia di ciò, Lottario dice primieramente che in ogni parte d’Italia erasi intieramente perduta la scienza: cunctis in locis est. funditus ex line tu; e che egli perciò avea dati opportuni provvedimenti, e nominate le città in cui dovean essere maestri: sicut nohis constitutum est.... his qui nostra dispositione artem docentes, ec. Di scuole che prima esistessero, di leggi a tal fine pubblicate da Carlo Magno, qui non vi è cenno; e l’asserirsi l’universale ignoranza, ci fa intendere