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a Questo principe dovette le prime istruzioni a Pietro da Pisa , a Paolo Diacono « a Paolino di Aquilata, 228 LIBnO ch’ei fece agli studj; in secondo luogo che Carlo Magno non mandò straniero alcuno in Italia a tenervi scuola; in terzo luogo per ultimo che da Carlo Magno molti Italiani inviati furono in Francia a farvi risorger gli studj. Prendiamo a svolgere e a provare partitamente ciascheduna di queste tre proposizioni, e primieramente la prima, II. Niuno, io credo, vorrà rivocare in dubbio che il primo degli studj a cui Carlo Magno si rivolgesse, non fosse quello della gramatica, senza cui inutilmente avrebbe egli tentato di coltivare le scienze. Or in questo studio egli ebbe certamente a suo maestro un Italiano, cioè Pietro Diacono da Pisa. Eginardo, che è il migliore tra gli scrittori della Vita di Carlo Magno, di cui fu cancelliere, chiaramente lo afferma: In discenda gramatica Petrum Pisanum Diaconum senem audivit (c. 25). Lo stesso confermasi dall’antico scrittore degli Annali di Metz pubblicati dal Du Chesne (Script Hist.Franc.t.3). E similmente l’anonimo poeta Sassone: A sene Levita quodam cognomine Petro Curavit primo discere graminnticam. De Vita Car. ili. I. 5. Questo Diacono Pietro soggiornava in Pavia, e il celebre Alcuino, di cui fra poco ragioneremo, scrive (ep. 15 ad Car. M.) di averlo ivi veduto, mentre andando a Roma erasi per alcuni giorni fermato in quella città, e che in que’ giorni medesimi Pietro avea tenuta una disputa di religione con un Giudeo detto Giulio, che poscia era stata messa in iscritto; e