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3°4 libro della Letteratura non sia cosa di grande importanza. Si può vedere ciò che di lui e delle opere da lui composte, alcune delle quali si sono smarrite, hanno scritto gli autori delle Biblioteche Ecclesiastiche, singolarmente il P. Ceillier (t. 17, p. 84), e i Maurini autori della Storia Letteraria di Francia, che assai lungamente ne hanno trattato (t. 3, p. 464)■ Essi delle poesie e dello stile di Fortunato parlano con assai più lode, ch’io non abbia fatto; e vi conoscono dolcezza, grazia, facilità ed altre doti che, a parlarne sinceramente, a me non pare di ravvisarvi. Qual sia il più fondato giudizio, io ne rimetto la decisione a’ leggitori delle stesse opere di Venanzio. Ma più diligentemente e più eruditamente di tutti ha ricercato ciò che a Venanzio appartiene, il ch. sig. Giangiuseppe Liruti, presso il quale si potran vedere raccolte ed esaminate tutte le più esatte notizie intorno alla Vita e all’Opere di questo celebre vescovo (Notiz. de’ Letter. del Friuli, t. 1, p. 132, ec.). « Veggasi ancora la recente edizione delle Opere di Venanzio fatta in Roma, e da me finor non veduta ». Se gli convenga il titol di Santo, si è lungamente e con calor disputato, non son molti anni, tra il sig. Bernardino Zannetti e il sig. Michele Lazzari (V. Confutaz. di alcuni errori del dott. D. Bernard. Zanne tti, ec. Rover. 1756). Nè io credo che alcuno da me si aspetti eli’ entri giudice in tal contesa. V. Or questi, come abbiam detto, è il solo poeta che ne’ due secoli da noi compresi in quest’epoca possiam rammentare, perciocchè il poema delle lodi di Bergamo pubblicato dopo