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SECONDO)6l jo a grande stento ho ottenuto da me medesimo di sostenerne la lettura; ma ben guarderommi dall’imitarne l’esempio, e mi lusingo che in poche pagine, e senza gran noja de’ miei lettori, potrò condurli a conoscere da qual parte stia la verità e la ragione. VI. La prima accusa dunque che si dà a S. Gregorio, sì è ch’egli movesse guerra alle matematiche scienze. Qual pruova se ne arreca? Il detto di Giovanni di Sarisbery, cioè di uno scrittore che visse non cinque soli, come dice il Bruckero (App. p. 654), ma sei quasi interi secoli dopo S. Gregorio, perciocchè questi morì l’anno 604, e Giovanni l’anno 1180. Ma io non voglio ancora rivocar in dubbio l’autorità di questo scrittore. Sia egli pure degno di fede. Che ne dice egli mai? Doctor O D sanctissimus ille Gregorius mathesin jussit ab aula recedere (Polycr. l. 2, c. 26). Egli afferma che S. Gregorio cacciò dalla sua corte la matematica. Egli è il solo che lo affermi; niun altro antico scrittore ci ha di ciò lasciato memoria. Al più dunque crederem vero ciò che Giovanni asserisce, cioè eli’ egli non volle soffrire in corte i matematici. Ch’egli facesse divieto a’ Cristiani di coltivar tali scienze , ch’egli infamasse e punisse i loro coltivatori, Giovanni noi dice, nè il dice alcun altro scrittore. Solo si dice che gli allontanò dalla corte. E dovrebbesi egli perciò rappresentar S. Gregorio, come ha fatto il Bruckero (Hist.. crit. t. 3, p. 560, 561 , 561), qual implacabil nemico della filosofia e della matematica, e che a queste scienze imprimesse una macchia d’infamia, per cui i Tuia boschi, Voi. III. 11