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RIFLESSIONI SULL’INDOLE DELLA LINGUA ITALIANA In risposta alla nota A, pag, 99, ec. aggiunta dal sig. ab. Arteaga alla dissertazione del sig.dott. Borsa Del Gusto presente in lei tiratura italiana (2), Sono già più anni che il felice destino della nostra Italia ha nel seno di essa condotti alcuni valorosi stranieri , presi elli ad istruirci di mille cose che finora si eran da noi vergognosamente ignorate, Uno de’ più illustri tra essi è il sig. ab. D. Stefano Arteaga matritese, il quale dopo averci additate le Rivoluzioni del Teatro musicale italiano, che prima ci erano sconosciute, mosso a pietà della nostra melensaggine, che non ci permetteva pur di osservare F indole della nostra lingua , ha intrapreso amorevolmente a spiegarcela. Ma uomini di sì grossa pasta siam noi che non ci conduciamo sì di leggieri a deporre que’ pregiudizj dei quali fin dall’infanzia siamo stati imbevuti. Mi perdonerà egli dunque se io ancora ardirò di proporgli alcune difficoltà che ini ntengon finora dal seguire le nuove luminose vie do lui segnato, lo spero ch’egli mi onorerà di risposta, e che la risposta sarà in quel medesimo stile grazioso c ccdlo con cui egli ha impugnalo Fah. Andres suo nazionale, ma troppo da lui diverso, e il cavillici* Vannetti. li io mel recherò ad onore, poiché con ciò ei farà conoscere chiaramente clic lo mie d.fiicoltà gli son sembrate di qualche peso, (*) Mi è sembrato questo il luogo più opportuno ad inserire questa Risposta, che l’idea della mia opera pareva da me richiedere, acciocchè l’apologia della lingua italiana vada unita alle ricerche sulla prima origine della medesima.