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m. Nuovi! mapmli.lic ra|,. Iirii li» da lui in |>iti parli innalzale. IOG tlBRO in Como; ed egli mandò ordine che si facessero diligenti ricerche a scoprirne il rubai ore, e che cento monete d’oro si promettessero a chi lo indicasse; perciocchè, dic’egli per mezzo di (Cassiodoro (l. 2 Var. ep. 35), ella è cosa amara troppo e spiacevole, che mentre noi cerchiamo ogni giorno di accrescere gli ornamenti della città, i monumenti antichi a’ nostri tempi vengano meno.; Erano celebri fin d’allora i bagni d’Abano nel Padovano, ma le fabbriche che loro stavano intorno per comodo di chi ne usava, e un palazzo singolarmente che vi era vicino, sembrava che per antichità volessero sfasciarsi e cadere. Egli diè commissione a un architetto, che a spese regie tutti quegli edificj ristorasse con diligenza, e li rendesse sicuri e agiati per modo che all’uso lor proprio potessero perfettamente servire (ib. ep. 39). III. Ma al grande e magnifico Teodorico poco sembrava l’occuparsi soltanto o in impedire o in riparar le rovine. Egli accrebbe ancora all’Italia nuovi ornamenti, e fe’innalzare in più parti regali edificj. L’autore della Storia detta Miscella, che di nuovo è stata pubblicata dal ch. Muratori (Script. Rer. ital t. 1), accenna in breve ch’egli nelle più popolose città si fè innalzare magnifiche reggie (Hist. Misc. l. 15). Ma l’Anonimo Valesiano ce ne ha lasciato più distinta menzione; perciocchè dopo aver detto ch’egli era amator di fabbriche, e ristoratore delle città (p. 522, ed. Vales.), rammenta singolarmente il ristorar ch’egli fece l’acquedotto fatto già da Trajano in Ravenna, un palazzo