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rv. Sue «per». 7 6 LIBRO (Mazziicch. I. cit). Quindi Teodorieo rammenta le Opere de’ filosofi greci, che Boezio avea recate in latino; e per te, dice , si leggono da’ Romani nella natia lor lingua la Musica di Pittagora, l’Astronomia di Tolomeo, l’Aritmetica di Nicomaco, la Geometria di Euclide, la Logica di Aristotele, la Meccanica di Archimede; e tutto ciò che intorno alle scienze ed all’arti si è scritto da molti Greci, tu solo hai donato a Roma recato in lingua latina; e con tal eleganza e con tal proprietà di parole hai tradotti tai libri, che i loro stessi autori , se l’una e l’altra lingua avesser saputo, avrebbon avuto in pregio il tuo lavoro. Così Cassiodoro, il quale altrove fa grandi encomj della scienza che Boezio avea della musica (l. 2 Var. ep. 40), e a lui commette perciò la scelta di un valente sonator di cetera, che dal re de’ Franchi era stato richiesto. IV. E veramente le Opere di Boezio cel mostrano uom versatissimo nelle scienze, e zelantissimo insieme del loro coltivamento. Noi vi troviamo in gran parte le traduzioni da Cassiodoro accennate nella sopraccitata lettera, perciocchè i libri da lui scritti sull1 Aritmetica, sulla Musica, sono per lo più tradotti da’ soprannomati scrittori greci. La più parte delle sue Opere sono di argomento logico, cioè traduzioni e comenti delle Opere di Aristotele, di Porfirio e di Cicerone su tali materie. Ed egli fu il primo a render latina, per così dire, la scolastica filosofia; almeno non abbiamo autor latino più antico che scrivesse di questo argomento, Anzi egli prima di ogni altro introdusse,