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V!. Suo vescovato , sua morte e sue opere. 60 T.IDRO Or questo celebre vescovo, secondo i più esatti storici, morì l’anno 4()6> e perciò S. Ennodio non dovea allora contare che ventitré anni di età. Anzi. secondo una probabile congettura del P. Sollier, pare che fin dall’anno 4^)4 ei fosse ammesso tra il clero, e quindi in età di soli ventun anni dovea egli esser salito a sì grande fama. Dell’occasione di cui egli volgendosi a Dio si determinò di consecrarsi alla chiesa, della malattia da cui fu liberato per la protezione del martire S. Vittore, della generosa risoluzione che prese la sua moglie (a cui non so su qual fondamento abbia l’ab. Longchamps (Tabl hist t. 2, p. 439) dato il nome di Melanide) di consecrarsi ella pure a Dio, e di altre minute particolarità della vitA di S. Ennodio, io lascio che ognuno vegga gli autori di me poc’anzi citati che ne hanno scritta diligentemente la storia. Io rifletterò solamente che parmi probabile, che quando S. Ennodio entrò nell’ordine clericale, passasse da Milano a Pavia , acciocchè lontano dagli amici, dagli onori e da’ pericoli fra’ quali fin allora era stato, potesse con libertà e con sicurezza maggiore servire a Dio. Certo è, come abbiamo detto, ch’ei fu ricevuto nel clero da S. Epifanio , e che a lui, e poscia a Massimo che gli succedette, ei si tenne stretto e congiunto. VI. Poichè egli fu arrolato nel clero, abbandonati i profani studj, si volse a’ sacri, e di questo tempo dee intendersi ciò ch’egli scrive ad Aratore: ego ipsa studiorum liberalium nomina jam detestor (l. 9, ep. 1); e in queste scienze egli ebbe a suo maestro un cotal