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64 2 LIBRO spiegata 1 origine delle meno infelici vicende cu1 ebbe di questi tempi la poesia, passiamo a vedere chi fosser que’ pochi che in Italia la coltivarono. II. Rufo Festo Avieno viveva circa il tempo di Teodosio. Ma se tutte ad un solo autore si debbano attribuire le opere che vanno sotto un tal nome, non è facile a diffinire. S. Girolamo fa menzione della traduzione in versi latini da Avieno fatta, dic’egli, di fresco (Comm. in ep. ad Tit. c. 1), de’ Fenomeni di Arato. Questa versione dunque, che ancor abbiamo, fu certamente fatta intorno a questo tempo. Inoltre la traduzione ossia metafrasi in versi eroici della descrizion della terra di Dionigi Alessandrino, insieme con un frammento di descrizione del mare da Cadice fino a Marsiglia in versi jambi, che ancora abbiamo sotto il nome di Avieno, sembra opera di questo tempo, perciocchè ella è da lui indirizzata a un cotal Probo suo cognato che sembra quel Probo uom consolare a cui Claudiano ancora dedicò alcune sue poesie. Le xlii Favole finalmente che vanno pur sotto nome di Avieno, benchè in alcuni codici con leggera mutazione ei sia detto Aviano, o Anni ano, sono da lui dedicate a un Teodosio che credesi probabilmente essere Aurelio Teodosio Macrobio, il quale di fare che lo slil de: poeti sia mrno incolto di quello degli oratori, la vivacità e l’estro proprio della poesia, per cui il poeta sollevandosi in certo modo sopra il volgo, sdegna di usare l1 espressioni clic ad esso son famigliali, e si sforza di parlare più nobilmente e più altamente.