Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/674

QUARTO boy insieme le notizie che appartengono a Pretestato. Cecina Decio Albino fu egli pure prefetto di Roma tra l’anno 395 e l’anno 408, come pruova il medesimo Tillemont (ib), in Honor. art. 68, not. 39). Di Furio Albino non abbiamo altra contezza, se pur ei non è lo stesso che Cesonio Rufio Albino perfetto di Roma l1 anno 389. (V. Tillem. ib. art. 47; Corsin, p. 288). Flaviano Nicomaco finalmente sembra quel desso che morì combattendo nell’esercito di Eugenio contro di Teodosio P anno 3g4; benché potè essere ancora Flavio Nicomaco di lui figlio prefetto di Roma F anno 3gg (ib. art. 78, et in Honor. art 9). Da tutto ciò ricaviam chiaramente il tempo a cui visse Macrobio, cioè sotto F impero di Teodosio , e probabilmente ancora sotto quello di Onorio. Quindi credesi da alcuni ch’ei sia quel Macrobio medesimo che ai tempi di Onorio e di Teodosio II fu gran ciambellano (Cod. Theod. l. 6, tit. 8); ma non vi è ragione ad affermarlo sicuramente. Io non so intendere come ad alcuni sia caduto in mente di crederlo cristiano, mentre egli e i suoi interlocutori parlan sempre col linguaggio usato a’ Pagani , e molto più mentre il veggiamo amicissimo di Simmaco, di Pretestato e di Flaviano, eli’ eran nemici giurati della religione cristiana. XVII. Di lui abbiamo, oltre qualche operetta gramaticale inserita nelle Raccolte degli antichi Gramatici (se pur hou ne è autore un altro Macrobio da lui diverso) due libri di Comenti su quella parte de’ libri di Cicerone sulla Repubblica. che contiene il Sogno di Scipione, xvi r. Sue opere j

loro Siile.