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QUARTO 5^9 cioè otto libri di matematica presa in quel senso in cui allora comunemente intendevasi, cioè di astrologia giudiciaria, ne’ quali egli raccoglie tutte le superstiziose osservazioni che di essa son proprie, e tutto ciò che a difesa di essa si può recare, valendosi molto del poema astronomico di Manilio, di cui per altro non fa alcuna menzione; e ne è perciò da alcuni tacciato qual plagiario (V. Le Clerc Bibl. chois. t. 2, art 5). L’altra è un libro da lui intitolato: De Errore prophanarum religionum, in cui assai bene dimostra la falsità della religion de’ Gentili. Quindi il Baronio (Ann. eccl. ad an. 355), il Tillemont (Hist. des Emper. in Constantio, art. 67), il Ceillier (t.6,p. 1) ed altri pensano che due autori del medesimo nome si debbano ammettere, uno cristiano autore del libro contro i Gentili, l’altro più giovane idolatra autore dell’opera d’astrologia. Ma non potrebbesi egli dire che Firmico fosse prima idolatra, e allora scrivesse i libri superstiziosi, poscia fatto cristiano scrivesse in difesa della sua medesima religione? Così di fatto pensan! alcuni, e tra essi il Fabricio (Bibl. lat. l. 3, c. 8). Ma una grave difficoltà si oppone a un tal sentimento. Firmico scrisse, o almeno compiè i suoi libri d’astrologia dopo l’anno 355, perciocchè egli fa in essi menzion di Lolliano come d’uomo che era stato console ordinario (l. 8, c. 15), il che appunto avvenne nel detto anno 351 (V.Fast. Consul.). Non potè egli dunque compir prima quest’opera, benchè il Tillemont per varj argomenti s’induca a credere ch’egli la cominciasse fino da’ tempi del gran