Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/630

’QUARTO 593 il profondo studio di quanto gli antichi filosofi aveano scritto, e la diligente lettura di tutti i migliori autori greci e latini. Frattanto Olibrio, che da Leone imperadore d’Oriente era stato inviato in Italia per sostenere Antemio, essendo giunto quando egli era già morto, fu innalzato egli stesso per opera del medesimo Ricimero al trono. Ma l’anno stesso e il nuovo imperadore e Ricimero ancora finirono i loro giorni. XXI. L’impero occidentale è omai vicino all’ultimo suo totale sterminio; e una guerra civile si aggiunge alle altre sue sciagure. Glicerio sollevato al trono da’ Romani trova un rivale in Giulio Nipote, a cui Leone imperador d’Oriente, sdegnato perchè non fosse stato richiesto del suo consenso per l’elezion di Glicerio, conferisce la corona imperiale. Glicerio è costretto a deporla, e Nipote il fa ordinar vescovo di Salona in Dalmazia l’an 474- Ma l’anno seguente egli ancora è costretto da Oreste generale delle Gallie a fuggire da Roma, e a ritirarsi in quella città medesima di cui avea fatto ordinar vescovo Glicerio, e dove egli fu poi ucciso l’anno 480. Oreste fa proclamare imperadore Romolo soprannomato Augustolo. In questo spregevol principe finì l’impero romano. I Barbari , di cui in ogni parte eran piene tutte le provincie, e di cui erano in gran parte composte le truppe ancor dell’impero, pretesero di avere in lor proprietà la metà delle terre d’Italia; il che avendo lor ricusato Oreste, Odoacre scelto da essi a lor capo, si volge dapprima contro Oreste, e assediatolo in Pavia, e vinta e saccheggiata quella Tirabosciii, Voi. II. 38