XVII. Nè forza punto maggiore ha l’altro argomento che si arreca dallo stesso autore a
provare la sua opinione; cioè la diversità de’
costumi, che in diversi secoli si vede in un
popolo solo. Sia vero quanto egli ne apporta
in prova. Ma chi non sa quanta forza in ciò
abbiano le cagioni morali? L’esempio della
corte non basta talvolta a renderne imitatore
tutto quasi un regno? Una rea passione secondata non basta ella a cambiare in un brutal
mostro un uom ragionevole? Un uomo eloquente, autorevole, liberale non basta egli a condurre un popolo intero a qualunque risoluzione? Non erano gli stessi Romani que’ che con
sì gran coraggio combattevano contro i nemici
della lor patria, e que’ che con tal furore nelle
guerre civili si rivolgevano contro di essa? Mutossi per avventura il clima allor quando ne’
primi tempi del cristianesimo si vider uomini
dissoluti prima, empj, superstiziosi, cambiar
totalmente costume, e menare una vita innocente, austera e religiosa? Il clima può certo
influir molto sulla indole e su’ costumi: e que’
che vivono sotto un ciel riarso e cocente,
avranno naturalmente inclinazioni diverse da
que’ che vivono sotto un clima agghiacciato.
Ma noi non veggiamo che sia mai seguita mutazion grande di clima, e veggiamo insieme
che nello stesso paese vi è stata spesso gran
mutazion di costumi. Dico non esser seguita
gran mutazione di clima, perchè il cambiamento che a qualche piccola parte di terra
possa aver recato il disseccamento di uua