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QUARTO 5yi da’ Cristiani 11011 meno che da Gentili; poicliò veggi amo clic tutti ugualmente gli storici, benchè il confessin dotato di alcune virtù che ne avrebbon potuto render felice l’impero, affermano nondimeno ch’egli circondato e ingannato dai consiglieri malvagi si fece spregevole e odioso a tutti. La gelosia eli’ egli ebbe de’ successi felici che nelle Gallie avea Giuliano, il quale gli era, come abbiam detto, cugino insieme e cognato, lo accese di fiero sdegno, quando udì ch’esso dalle sue truppe in Parigi era stato acclamato Augusto; ma mentre i due imperadori si accostavano co’ loro eserciti l’un contro l’altro, Costanzo morì nella Cilicia l’anno 361, e Giuliano senza ostacolo alcuno salì all’impero. VII. Giuliano non visse che 32 anni, e due anni soli tenne l’impero; nondimeno non vi ha forse imperadore che più di lui sia noto. L’apostasia dalla religion cristiana in cui era stato allevato, onde ne ha avuto l’obbrobrioso nome di Apostata, lo ha renduto esecrabile ai Cristiani, e caro a’ loro nemici. Egli è un degli eroi di alcuni tra gli scrittori moderni i quali essendo per essi una cosa medesima superstizione e religione, non finiscono di esaltare coloro che ne scuotono il giogo. Il sig. di Voltaire , e dietro lui la turba de’ suoi attoniti ammiratori , cel propone come un esempio di tutte le più belle virtù morali (V. Questions sur l’Encycl. t. 2, Apostate; Mél. t. 1, ec.). A me non appartiene l’esaminarne il carattere, e solo io prego coloro che dall’eloquenza de’ sopraddetti scrittori si sentano per avventura VII. darai t ore dell’imperaHore Giuliano.’