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TERZO 5?.3 in ciò che appartiene a poesia singolarmente, abbiamo non pochi documenti a provare che essa era ancora in gran pregio presso quei popoli. Svetonio fa menzione di un combattimento in Napoli istituito in onor di Augusto, che ogni cinque anni doveasi rinnovare (in Aug. c. 99). Ei dice solo ch’era combattimento di ginnastica) ma da Strabone autore contemporaneo noi raccogliamo ch’era ancora di musica (Geogr. l. 5), e in conseguenza di azion teatrale. E veramente lo stesso Svetonio racconta che l’imperador Claudio rappresentar fece in Napoli una sua greca commedia che per sentenza de’ giudici destinati a decidere intorno al valore de’ gareggianti poeti fu riputata meritevole di corona (in Claud. c. 11). E questi appunto furono que’ poetici combattimenti ne’ quali abbiamo altrove veduto che il padre di Stazio e poscia il poeta Stazio medesimo furon più volte dichiarati gloriosamente vincitori (V. sup. l. 1, c. 1). E questa forse fu ancor l’occasione a cui Nerone salì in Napoli sul teatro a darvi pruove più della sua stoltezza che della sua conosciuta, poi a contrastar colla greca, e finalmente giunse quasi a vincerla e a sbandirla da quelle provincie, talché Strabone dolevasi che a’ suoi tempi Napoli, Taranto e Reggio eran le sole città che tuttor potessero dirsi greche. Gli onori che qui si accennano, renduti in quelle città ad Archia, e la commedia greca fatta rappresentar da Claudio in ¡Napoli ci mostrano che continuava ivi ad essere in fiore la greca letteratura. E più altre pruove ne arreca il sig. Don Pietro NapoliSignorelli che recentemente ha assai bene illustrato questo argomento (Vicende della Coltura nelle Due Sicilie , t. 1, p. i , ec.).