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484 LIBRO V. Egli è vero però, che se dovessimo credere a tutto ciò che Porfirio raccontane di Plotino, uno dei più famosi discepoli di Ammonio , e dopo lui il più fermo sostegno deifi Eclettismo, converrebbe concepir de’ Romani un’idea assai più vantaggiosa di quella che noi or ora ne abbiam formato. Racconta egli (in Vita Plot.) che Plotino dopo essersi per più anni istruito nella scuola di Ammonio, sen venne a Roma, mentre regnava Filippo, essendo egli allora in età di 40 anni; che per alcuni anni non fè palesi ad alcuno i segreti della filosofia del suo maestro, come tra’ discepoli di esso erasi convenuto; ma che veggendo altri non mantenere la data fede , ruppe aneli’ egli il silenzio, e cominciò ad insegnare pubblicamente. Non eran molti, dice Porfirio, que’ che accorrevano ad udirlo; ma tra essi contavansi alcuni de’ più illustri Romani, come Castricio Fermo e Marcello Oronzio, Sabinillo e Rogaziano senatori, i quali con grande ardore si volsero a’ filosofici studj; e Rogaziano singolarmente erane così trasportato, che più non ebbe pensiero alcuno de’ suoi beni, cacciò tutti gli schiavi di casa, rigettò gli onori, ed essendo pretore non prendevasi alcuna cura de’ suoi doveri; anzi nemmeno abitava nella propria sua casa, ma cenava e dormiva con alcuni de’ suoi amici; col qual disprezzo della sua vita, continua Porfirio, egli ottenne di liberarsi dalla podagra che il molestava (Vit. Plot. c. 7). Quindi venne Plotino in sì grande stima, che ne’ 26 anni che e’ visse in Roma, fu scelto ad arbitro di molte liti; 0