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SECONDO 4<39 ila’ posteriori scrittori, anzi non troviam pure non poche volte di qual patria essi fossero, e in qual lingua scrivessero le loro Storie. Già abbiam parlato di Giulio Tiziano che scritti avea alcuni libri sulle Provincie dell1 impero, da1 quali probabilmente sarebbonsi potuti raccogliere molti lumi per la storia di que’ tempi; e detto abbiam parimenti dell1 opera sulle Cose recondite composta da Samonico il padre. Così pure abbiam rammentato e la Vita che di se medesimo avea scritta Settimio Severo, e gli elogi de’ migliori principi composti da Alessandro Severo. Altri molti se ne veggon citati dagli scrittori della Storia Augusta, come Elio Mauro liberto di Flegonte, liberto esso pure di Adriano, il quale qualche cosa avea scritta appartenente alla vita di Settimio Severo (Spart, in Sev. c. 20); Lollio Urbico che avea scritta la storia de’ suoi tempi, cioè del regno di Severo e de’ successori (Lampr. in Anton. Diadum. c. 9); Aurelio Filippo ed Encolpio e Settimio ed Acolio che scrissero la Vita di Alessandro Severo (id. in Alex. Sev. c. 3, 48); Gargilio Marziale che oltre la Vita del medesimo imperadore (ib. c. 37) avea scritti ancora alcuni libri sulla cultura degli orti (Pallad. de Re rust.), seppure non son questi due scrittori diversi; e Mario Massimo e Elio ovver Giunio Cordo, che di molti imperadori aveano scritta la Vita, e spesso perciò vengono rammentati nella Storia Augusta; ma ripresi amendue di avere usata soverchia prolissità, e di avere nelle loro storie inseriti racconti favolosi’ , inutili e puerili (Vop. in Firmo, ec. c. 1;