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SECONDO /}6£ biblioteca Estense, esse non si ritrovano, nè si può quindi stabilire questa opinione con tal certezza, che non rimanga ancor luogo a dubitarne. Egli ridusse in compendio latino le ampie Storie scritte già nella stessa lingua da Trogo Pompeo, di cui abbiamo parlato tra gli storici del secol d’Augusto; Storie che comincian da Nino, e giungono fino a’ tempi del medesimo Augusto; e che da lui furono intitolate Filippiche, perchè singolarmente si stendevano nel racconto delle cose appartenenti all’impero dei Macedoni. Qualche scrittore de’ bassi secoli ha confuso Giustino lo storico latino col martire greco; errore che da se medesimo chiaramente si manifesta. Egli ha uno stile, per riguardo a’ tempi in cui visse, colto ed elegante; ma in poco pregio n’ è la storica fedeltà, in ciò singolarmente che appartiene alla cronologia. Veggasi intorno a Giustino la bella prefazione premessa dall’ab. Favier alla traduzione francese di questo storico che egli ha pubblicata in Parigi l’anno III. Dopo Giustino, supposto ch’egli fiorisse a’ tempi di Antonino Pio, un grande vuoto incontriamo nella storia romana; perciocchè non ne abbiamo scrittore alcuno fino ai tempi di Diocleziano, cioè per oltre ad un secolo. Nè è già che non vi fossero allora alcuni che scrivesser la storia de’ tempi loro. Ne vedremo frappoco i nomi. Ma convien dire che poco conto si facesse delle loro fatiche; poichè sembra impossibile, come osserva il Vossio (De Histor. lat. l. 2, c. 1), che se esse fossero state in pregio, alcune almeno non si dovessero Tiraboschi, Voi. II. 3o