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384 LIBRO Roma, e poscia fu trasportata a Versailles, la quale egli dice che può essere considerata come un bel monumento dell’arte di questo- tempo; innoltre la testa dello stesso Germanico, che serbasi nel Campidoglio, e che è, die’egli, una delle più belle teste imperiali. E innoltre, se Tiberio mal volentieri soffriva gli artefici valorosi , godeva nondimeno di avere statue e pitture fatte per mano di antichi pittori e scultori, che più non potevano essergli oggetto d’invidia e di gelosia. Così avendo egli veduti una bellissima statua di bronzo fatta per man di Lisippo, e posta alle terme di Agrippa, trasportolla nel suo gabinetto, e un’altra ve ne ripose. Ma il popolo che ancor serbava qualche parte dell’antica sua libertà, avendo ad alta voce gridato nel pubblico teatro che vi rimettesse la statua, Tiberio, benchè suo malgrado, ve la fè riportare (Plin. l. 34, c. 8). E un quadro parimente assai pregiato di Antidoto, che Augusto avea da Alessandria portato a Roma, egli solennemente ripose nel tempio che allo stesso Augusto fece innalzare (ib. I. 35, c. II). III. Ma Caligola successor di Tiberio fu ancor più funesto alle belle arti; che non solamente egli non le sostenne, nè le avvivò colla sua protezione, ma di molti bei monumenti ch’erano in Roma, fece un orribile guasto. Perciocchè volle che fossero atterrate tutte le statue de’ grandi uomini che Augusto avea fatte innalzare nel campo di Marte (Svet. in Cal c. 34); e innoltre fatte trasportar dalla Grecia quante potè trovare statue degli Iddii, opere de’ più