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3j8 MERO storia di Adriano, dodici sulla scelta de’ libri altri sugli uomini illustri che in ciascheduna città erano nati. Ma forse maggior vantaggio recò egli alle scienze col traslatare dalla lingua fenicia nella greca l’antichissima Storia di Sanconiatone (Porph. l. 4 in Christ.), e a lui perciò noi dobbiamo in parte i frammenti che ce ne sono rimasti, conservatici da Eusebio. Veggansi il Vossio (De Histor. gr. l. 2, c, 10) e il Fabricio (Bibl. gr. t. 3, p. 120), che altre opere ancora rammentano da lui composte. Molte ancora ne scrisse Flegonte, e un’opera cronologica singolarmente divisa per olimpiadi,] in cui di ogni cosa avvenuta segnava esatta-, mente il tempo. Adriano avendo scritta la sua propria Vita, la pubblicò sotto il nome di Flegonte (Spart, in Hadr.), il che ci fa conoscere i ch’egli avea fama di colto ed elegante scrittore. A lui ancora dobbiamo il testimonio che egli ci ha lasciato della ecclissi avvenuta nella morte di Cristo (V. Voss. de Histor. gr. l. 2, c. 11; Fabr. Bibl. gr. t. 3, p 3yy; TiUenù ’ Hi.il. des Emper. t. 2, Adrien, art. 18). <* Molti altri gramatici e retori greci ancora furono di questi tempi in Roma, tra i quali Suida rammenta Zenobio a’ tempi di Adriano, di cui, oltre alcune altre opere, ricorda una traduzione che fece in greco delle Storie di Sallustio; Eraclide Pontico rivale di Apro a’ tempi di Claudio e di Nerone, e autore di molti poemi epici e di altre opere; Potamone da Mitilene professore di eloquenza a’ tempi di Tiberio, di cui narra lo stesso Suida che volendo Potamone tornare in Grecia, Tiberio accompagnollo con una