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annoverale alcuni die sull’arte rettorica scrissero circa questi tempi medesimi. Quintiliano ne accenna i nomi; e di questa materia, dice (l. 3, c. 1), scrisse non poche cose Cornificio; alcune ancora Stertinio e Gallione il padre; e più diligentemente Celso e Lena più antichi di Gallione; e a’ nostri tempi Virginio, Plinio e Rutilio. Sonovi anche al presente scrittori celebri in tale argomento. Cornificio credesi da alcuni autore de’ libri ad Erennio, che vanno tra l’opere di Cicerone, e che da altri si attribuiscono a Virginio; ma su questo non si può con certezza deffinir cosa alcuna (V. Fabr. Bibl. lat. t. 1, p. 104). Di Stertinio nulla sappiamo , e non si può se non congetturando affermare che ei sia o lo Stertinio stoico mentovato da Orazio, o un altro medico nominato da Plinio, o qualunque altro di tal nome, di cui si trovi memoria negli antichi autori (V. Burmann. notas ad Quint. l. c.). Gallione il padre è quegli che adottò a suo figliol il fratel primogenito di Seneca il filosofo, detto prima M. Anneo Novato. Di lui parla spesso e in molta lode Seneca il retore (proem. l. 5 Controv. ec.), ma non sappiamo precisamente che cosa scrivesse. Celso è il medico di cui abbiam parlato poc’anzi, che, come di altre scienze, così ancora dell’arte dell’eloquenza avea scritti alcuni libri. Un breve compendio di Arte rettorica sotto il nome di Aurelio Cornelio Celso fu pubblicato da Sisto Popma l’anno 1566), il quale essendo divenuto assai raro , fu poi dal Fabricio prodotto di nuovo al fine della sua Biblioteca latina. Egli pensa che sia quello stesso