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poteron farlo tacere se non cogli urti e co’ calci (l. 3 Hist. c. 81). Ei però doveva essere in maggiore stima che non gli altri, poichè, come narra Dione (l. (66), quando per ordine di Vespasiano tutti i filosofi cacciati furon d’Italia, al solo Musonio fu permesso di arrestarsi in Roma. Di questi quattro filosofi veggasi ciò che più ampiamente narra il Bruckero (t. 1, p. 83, 84, 540, ec.), e intorno a Musonio particolarmente si possono consultare le Ricerche di M. Burigny che ha raccolto i passi degli antichi scrittori a lui appartenenti (Hist. de l’Acad. des Inscr. t. 31 , p. 131). Un Papirio Fabiano filosofo, che scritto avea libri a Politica appartenenti, lodasi molto da Seneca (ep. 100); ed altri pure ne veggiamo qua e là nominati, cui troppo lungo s.uebbe il voler rammentare distintamente. XXV. Ma assai maggiore fu il numero degli stranieri filosofi vissuti a questo tempo in Roma, che non de’ romani. Io non parlo qui delf impostore Apollonio, perchè già ho dimostrato quali ragioni mi sforzino a dubitare s’egli abbia mai posto piede in Roma. Ma in Roma furono certamente e Sozione Alessandrino maestro del filosofo Seneca, che di lui parla con lode (ep. 49? 108), e un altro Musonio cinico di professione, di cui parla lungamente il Bruckero mostrando (t. 2, p. 5oi) che ei fu diverso dall’altro Musonio mentovato di sopra, e Demetrio cinico egli pure, e vero esemplare della cinica villana mondanità, come abbiam veduto di sopra nella maniera di cui egli usò a riguardo di Vespasiano. Celebri furono ancora xxv. Gran numero di filosofi greci urli.» Mc-s&a lillì».