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a56 • LIBRO facilmente trovare di che accendersi ed occuparsi 1 Io so che l’argomento negativo non è troppo valevole a combattere la verità di un fatto; ma in questa occasione, ove si tratta di cose sì maravigliose, il vederle taciute da tutti quegli autori che avrebbon dovuto , direi quasi , necessariamente trattarne, il vederle narrate solo da un autore troppo posteriore di età a’ tempi di cui ragiona, e il vederle narrate con tante contradizioni e inverisomiglianze, a me par che abbia tal forza che possa bastarci a rigettar francamente tutto questo racconto, e a riputar favolosa la venuta di Apollonio a Roma, e tutto ciò che si pretende esservi da lui stato operato. V. Non è dunque appoggiata a bastevole fondamento la persecuzione mossa contro a’ filosofi, di cui Filostrato incolpa Nerone. Anzi il Bruckero vorrebbe persuaderci che questo imperadore fosse lor favorevole (t. 2, p. 467 , 544)j perciocché egli dice che per ordine di Agrippina sua madre egli ebbe a suoi maestri non solo Seneca, di che non vi ha luogo a dubbio, ma ancora Cheremone stoico e Alessandro Egeo peripatetico. Ma egli noi pruova che colf autorità di Snida scrittor troppo recente, perchè gli si debba dar fede, se i più antichi gli son contrarj. Ora Svetonio chiaramente racconta (in Ner. c. 52) che Agrippina distolse Nerone da’ filosofici studi, facendogli credere che ad uom destinato a regnare essi non erano opportuni. E Seneca sembra che dato fosse a Nerone per maestro di eloquenza anzichè di filosofia; perciocchè lo stesso Svetonio sogghigno