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254 nano (Conira Cels. l. 6). Innoltre Eusebio di Cesarea, che lungamente ha trattato di Apollonio, ri. spondendo a Jerocle che un empio paragone tra lui e Cristo avea formato (l. cantra llic~ roclein), non rivoca in dubbio che siavi stato quest uomo di cui Filostrato ed alil i aveano scritta la Vita. Non si può dunque muovere ragionevole dubbio contro l’esistenza di Apollonio, e sembra certo e incontrastabile che un uomo di tal nome vi sia già stato , che celebre si rendesse per arte magica, o per (l’imposture da lui usate. Ma ciò non ostante si può con ugual certezza affermare che la più parte de’ prodigiosi racconti che troviamo in Filostrato, son favolosi. Leggasi il citato Bruckero che chiaramente dimostra gli errori, gli anacronismi, le inverosimiglianze di cui tutta quella storia è ripiena. A me basterà il riflettere brevemente su ciò che abbiam veduto narrarsi di Apollonio in Roma. E in primo luogo Filostrato ci rappresenta Nerone come persecutore de’ filosofi , di che non abbiamo alcun cenno in tutti gli antichi, i quali pure sì minutamente ci han raccontate le azioni tutte o tutti i pazzi capricci di questo imperadore y anzi da essi abbiamo che Nerone fu favoreggiatore de’ maghi , e dell’opera loro si valse (Svet. in Ner. c. 34; Plin. Hist. l. 30, c. 2). Inoltre da ciò che narra Filostrato , si raccoglie che Apollonio dovette venire a Roma l’anno 62. Or Telesino non fu già console in quell’anno ,.come dice Filostrato, ma solo quattro anni appresso. L’ecclissi ancora che, secondo Filostrato, allor si vide, non potè