XVIII. 11 medesimo Quintiliano di tre altri
oratori ragiona distintamente, e i loro pregi
descrive e insieme i loro difetti, Eranvi, dic’egli
(l. 10, c. i; V. etiam l. 10, c. 3; l 12, c. 3, ec.),
anche di fresco oratori di eccellente ingegno.
Perciochè Tracalo era comunemente sublime
e chiaro abbastanza: e conoscevasi ch’ei sempre sceglieva il meglio. Ma udendolo piaceva
assai più; poichè così bella voce egli ave a ,
c/i io in niun altro ne ho conosciuto la somigliante, e un recitare, quale sarebbe convenuto
anche in teatro, e gran decoro, e tutti in
somma i pregi estriseci di oratore. Vibio Crispo ancora era elegante nel ragionare, e piacevole e nato a dilettare: migliore però nelle
private che nelle pubbliche cause (22). Giulio
Secondo; se avesse avuta più lunga vita, ottenuto avrebbe presso i posteri il nome di
grandissimo oratore. Perciocchè egli avrebbe aggiunto. come già andava aggiugru mio, agli altri
suoi pregi quanto in un oratore si può bramare, cioè di essere assai più contenzioso, e
di badar talvolta alle cose più che alle parole.
Nondimeno, benchè rapito in età immatura,
ei merita molta lode; sì grande ne è l’eloquenza e la grazia nello spiegare checchè gli
piace, e una maniera di favellare sì tersa e
soave e ornata, e sì grande proprietà di parole
persin nelle metafore. Coloro che dopo noi scriveranno gli elogi degli oratori, avranno ampia
(ri) Di \ ihio Crispo vercellese ci lia dato un elevane elogio il ^valoroso sig. co. f elice Il arcuilo di
\ dia (Piemontesi IU. t. ni, p. a/[3).