e il lago a questa città vicino conserva ancora
un illustre monumento di questo suo celebre
cittadino, cioè la villa che tuttor dicesi Pliniana, alle sponde di detto lago, che ora appartiene alla nobil famiglia de’ marchesi Canarisi; e il maraviglioso fonte che ancor si vede,
il cui flusso e riflusso da lui medesimo ci è. stato
descritto (l. 4j ep. 30). Io non farò che accennare brevemente ciò che appartiene alla vita di
questo scrittore, poichè essa si può vedere
distesamente scritta dal P. Jacopo de la Baune
della Compagnia di Gesù innanzi all’edizione
da lui fatta del Panegirico, e quella più ampia
ancora e più esatta scritta da Giovanni Masson, e premessa alla magnifica edizione delle
Epistole dello stesso autore, fatta in Amsterdam l’anno 1734, e a quella nulla meno magnifica del Panegirico fatta ivi pure l’anno 17^8,
e un1 altra finalmente, che io non ho potuto
vedere, scritta da milord Orrery, e tradotta
ancora in italiano, e dal can. Tedeschi premessa
alla traduzione italiana da lui fatta delle Lettere di Plinio. Nato l’an 62 dell’era cristiana,
venne assai giovane a Roma, e vi ebbe a maestro il celebre Quintiliano. Adottato dal vecchio Plinio suo zio materno, di cui perciò
prese il nome , fu testimonio della fatale eruzion del Vesuvio, da cui quegli fu oppresso
l’an 79. In età di ventun anni cominciò a
trattar le cause nel foro, a che egli con lungo
e attentissimo studio erasi apparecchiato. Nè
Lasciò insieme secondo il costume di esercitarsi
nella milizia, e ancor giovinetto fu tribuno militare nella Siria. Quindi tornato a Roma vi