perciò da uno di questi due imperadori fosse
Giovenale relegato in Egitto. E strana singolarmente è P opinione del Quadrio , il quale
dopo aver narrato che Giovenale sino alla metà
de’ suoi anni si tenne sul declamare, aggiugne
(Stor. della Poes. t. 2, p. 542) che da Nerone
fu rilegato per la satira da lui scritta contro
di Paride (il che perciò dovette accadere al
più tardi l’anno 68 in cui Nerone fu ucciso),
essendo il poeta in età di circa 40 anni; che
poscia fu richiamato a Roma, e vi visse fino
al duodecimo anno di Adriano, il quale cadde
nell’anno 128; secondo il qual computo converrebbe dire che Giovenale vivesse oltre a
cent’anni. Claudio Salmasio (Comm. in Soliti.
Poìj ìiist.), Giusto Lipsio (l. 4 Epist. Quaest.
Ep. 20), e più diligentemente di tutti Enrico
Dodwello (Ann. Quint. n. 37 , ec.) hanno con
più esattezza esaminate le diverse epoche della
vita di Giovenale, benchè in qualche cosa non
siano interamente tra lor concordi. Io non farommi a ritessere tutti i loro ragionamenti; e
mi basterà l’accennare alcune delle principali
prove della loro opinione tratte dalla Vita medesima di Giovenale di sopra allegata.
XXV. Giovenale non prese a scrivere satire
che verso la metà di sua vita, cioè a 40 anni
in circa di età; e nella prima di pochi versi
ch’egli compose, prese di mira il pantomimo
Paride che vivea al principio dell’impero di
Domiziano, cioè l’anno 81 , poichè di questo
Paride, e non dell’altro stato a’ tempi di Nerone, debbonsi intendere i versi di Giovenale,
come dimostra il Dodwello, benché lo scrittor